Il Tar della Calabria reintegra il Comune di Riace nel sistema Sprar

 

Il Tribunale amministrativo regionale della Calabria (Tar) ha accolto il ricorso presentato dal vicesindaco di Riace, Giuseppe Gervasi, contro il provvedimento dello scorso 9 ottobre con cui il Ministero dell’Interno aveva escluso dallo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) il comune guidato allora da Mimmo Lucano per presunte irregolarità nella gestione dei fondi e in seguito all’inchiesta che aveva coinvolto e portato all’arresto del sindaco.

La decisione aveva scatenato un forte movimento di opinione e di sostegno a Lucano poiché quello di Riace era diffusamente considerato un modello nazionale di accoglienza e di gestione dell’immigrazione.

L’esclusione dallo Sprar nasceva da “irregolarità” registrate nel triennio 2014-2016 che però non avevano inficiato il rinnovo dello Sprar a Riace, e questa contraddizione – insieme ai meriti del “Sistema-Riace” è evidenziata nella sentenza: «Ritiene il Collegio che i riconosciuti ed innegabili meriti del ’sistema Riace’ abbiano giocato un ruolo decisivo nel ritenere superate (e non penalizzanti) le criticità rilevate nel precedente triennio, le quali però non avrebbero potuto essere recuperate a posteriori, per motivare la revoca, se non rinnovando per intero il procedimento» si legge, e ancora «la decurtazione del punteggio è avvenuta senza il rispetto delle forme e delle condizioni stabilite in ordine alla previa diffida, e la conseguenziale revoca dei contributi è stata disposta sulla base di rilievi concernenti essenzialmente il progetto attuato nel triennio 2014/2016, in palese contraddizione con la circostanza che nel dicembre 2016, in presenza dei medesimi rilievi, lo stesso progetto era stato autorizzato dall’amministrazione alla prosecuzione». 

Il Tar ha quindi annullato la circolare ministeriale dello scorso ottobre che però nel frattempo ha portato al trasferimento forzato di quasi 200 migranti ospitati a Riace. 

Restano ancora in piedi le inchieste avviate contro Lucano dalla Procura di Locri e la decisione del Tribunale del Riesame di Reggio Calabria che non ha sospeso il divieto di dimora dell’ex sindaco nel suo comune, nonostante una sentenza della Cassazione derubricasse molte delle accuse contro di lui.